sabato 9 febbraio 2008

Le alternative agli inceneritori

Inceneritori, perché no
  1. L’incenerimento dei rifiuti li trasforma in nanoparticelletossiche e diossine
  2. L’incenerimento necessita di sostanze come acqua, calce,bicarbonato che aumentano la massa iniziale dei rifiuti
  3. Da una tonnellata di rifiuti vengono prodotti fumi e 300 kgdi ceneri solide e altre sostanze. a) le ceneri solide vanno smaltite per legge in unadiscarica per rifiuti tossici nocivi, rifiutiestremamente più pericolosi delle vecchie discariche; b) i fumi contengono 30 kg di ceneri volanticancerogene, 25 kg di gesso; c) l’incenerimento produce 650 kg di acque inquinate dadepurare
  4. Le micro polveri (pm 2 fino a pm 0,1) derivantidall’incenerimento se inalate dai polmoni giungono al sanguein 60 secondi e in ogni altro organo in 60 minuti
  5. Le patologie derivanti dall’inalazione sono: cancro,malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus.Lo comprovano migliaia di lavori scientifici
  6. Gli inceneritori, detti anche termovalorizzatori, sono statifinanziati con il 7% della bolletta dell’Enel associandolialle energie rinnovabili insieme ai rifiuti delle raffineriedi petrolio al carbone. Senza tale tassa sarebberodiseconomici. Nell’ultima Finanziaria è stato accordato ilfinanziamento, ma solo agli inceneritori già costruiti
  7. In Italia ci sono 51 inceneritori, sarebbe opportuno disporredi centraline che analizzino la concentrazione di micropolveri per ognuno di essi, insieme all’aumento dellemalattie derivate sul territorio nel lungo periodo
  8. I petrolieri, i costruttori di inceneritori e i partitifinanziati alla luce del sole da queste realtà economichesono gli unici beneficiari dell’incenerimento dei rifiuti.

Riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata,riciclaggio e bioessicazione

  1. Riduzione dei rifiuti (Berlino, per fare un esempio, haridotto in sei mesi i rifiuti del 50%)
  2. Raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale
  3. Riciclo di quanto raccolto in modo differenziato
  4. Quanto rimane di rifiuti dopo l’attuazione dei primi trepunti va inviato a impianti per una selezione meccanica delletipologie dei rimanenti rifiuti indifferenziati. La parte nonriciclabile può essere trattata senza bruciarla con inimpianti di bioessicazione
  5. In termini economici non conviene bruciare in presenza di unaraccolta differenziata perchè: a) il legno può essere venduto alle aziende per farnetruciolato; b) il riciclaggio della carta rende più dell’energia chese ne può ricavare; c) il riciclaggio della plastica è conveniente. Occorrono2/3 kg di petrolio per fare un kg di plastica.
  6. La raccolta differenziata può arrivare al 70% dei rifiuti, il30% rimanente può ridursi al 15-20% dopo la bioessicazione.Una quantità che è inferiore o equivale agli scarti degliinceneritori. Ma si tratta di materiali inerti e non tossicicon minori spese di gestione ed impatti ambientali sanitari.

Se nel settore dei rifiuti non ci fossero le attuali realtà, perlegge, di monopoli privati a totalità di capitale pubblico, mauna reale liberalizzazione del mercato, la concorrenza tra leaziende avverrebbe sulla capacità di recupero e l’incenerimento sarebbe superato.

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